Come superare l’ansia da conferenza

Sabato 8 ottobre ho preso parte al tanto atteso convegno “Là dove il sì suona… ancora?” presso la Casa del Manzoni a Milano per festeggiare i 60 anni dalla fondazione di ANITI, Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti, di cui faccio parte.

Non voglio certo dilungarmi a parlare dei contenuti del convegno in sé, che benché siano stati interessanti e ben strutturati, esulano dal mio obiettivo di oggi (se proprio volete conoscere qualche dettaglio vi consiglio di leggere questa cronaca passo passo di Laura Cattaneo).

Ciò che amo di più di questo tipo di incontri non sono solo gli argomenti trattati, ma l’occasione che rappresentano (sì, ok, ho una certa fissa per le “occasioni” – mi raccomando non portatemi mai in una merceria quando fanno il 3×2 sui gomitoli). In ogni caso, in un mio post di inizio settembre  avevo già parlato di quanto sia fondamentale rapportarsi con altri traduttori, sia giovani che esperti, in funzione di un dialogo costruttivo che vanifichi le conseguenze dannose della concorrenza. Una volta che vi sarete convinti che gli altri traduttori non sono vostri nemici, però, la situazione non è certo risolta.

Ad ogni incontro, convegno o conferenza a cui parteciperete vi si presenterà la situazione ideale per confrontarsi con i vostri colleghi, lasciarvi ispirare dai loro discorsi e soprattutto imparare qualcosa di nuovo sulla vita che vi aspetta.

Quello che mi capita sempre in mezzo a una folla di gente mille volte più esperta e preparata di me è di sentirmi piccola piccola piccola. Cosa ne so io di tariffe, che sono ancora molto in basso nella food chain traduttiva? E delle dinamiche interne di un’agenzia? O su come fare a conquistare un cliente diretto? Al massimo potrò esprimere un’opinione su qualche corso che ho seguito. Peccato che la maggior parte dei traduttori che mi capita di incontrare non segue questi corsi, al massimo li organizza! E su questioni di marketing, networking ecc? Bè, io ci provo e ce la sto mettendo tutta, ma più di così…

Anche se al momento posso solo essere fiera del lavoro che ho svolto finora e degli obiettivi che ho raggiunto, resto comunque una pivellina che ha iniziato a lavorare 9 mesi fa. Questo però non deve spaventarvi! Sebbene in questo contesto l’inesperienza sia la vostra caratteristica dominante, ciò non significa che la vostra opinione valga meno di quella degli altri. Se non esprimete un pensiero o un dubbio per paura di essere giudicati, è come se quel pensiero non fosse mai esistito, e, per essere un po’ radicali, è come se voi non foste mai esistiti (durante questo ipotetico gather di traduttori, per lo meno).

Il mio consiglio in queste situazioni in realtà è molto banale: dopo tutto, questi traduttori, sono persone in carne e ossa. Basta puntare a conoscerne una alla volta e dopo qualche conferenza, vedrete che non sarete più circondati solo da traduttori, ma da veri amici.

What I am working on today
Questa sezione del blog sta diventando davvero ripetitiva: anche questa settimana sono stracarica di lavoro!!! Sprizzo di gioia da tutti i pori, davvero, non vorrei lamentarmi, ma non sapete la quantità di cose che sto lasciando indietro: la mia lista di clienti effettivi e potenziali è ormai un’anarchia completa, le mie TM numerose e un po’ scoordinate, il mio lavoro sui glossari è un po’ in pausa e vogliamo parlare del blog?? Continuo a scrivere post lasciandomi ispirare dagli eventi, una telecronaca dei problemi che mi capita di affrontare passo passo (che è quello che volevo fin dall’inizio!). Peccato che mi ero immaginata uno sviluppo lento, che mi avrebbe permesso di affrontare un sacco di tematiche che ora, dopo l’impennata di lavoro degli ultimi tre mesi, sto praticamente saltando a piè pari, perché ormai sono questioni che vedo come superate e banali, anche se sotto sotto so che non lo sono per niente. La cosa mi irrita, ma non saprei bene che fare a riguardo. Dite che posso già concedermi un mese sabbatico per rimettere tutto in ordine perfetto? Per ora, al diavolo le nevrosi!

Days left until doomsday 
3 mesi e 6 giorni

A presto,

Ilaria Corti
Traduttrice ed esperta linguistica
Inglese – Tedesco > Italiano
www.ilaria-corti.com

 

La filosofia del why not?

L’altro giorno (unità di tempo non meglio definita che va da ieri a 2 settimane fa) ho trascorso 4 giorni in fiera a lavorare come hostess per un’azienda tedesca di home decor. Nonostante il mal di gambe e la stanchezza cronica che mi hanno perseguitato per tutta la settimana successiva, questo lavoro in fiera mi piace da matti. Chiaro, non lo sceglierei mai come lavoro per la vita, ma per mettere da parte qualche soldino in più, non dico mai di no a un’occasione come questa.

All’inizio della mia scalata per diventare traduttrice freelance sapevo benissimo che non potevo aspettarmi uno stipendio decente già dai primi mesi. Come in ogni carriera freelance, anche quella del traduttore prevede un lento processo di crescita personale e professionale che con calma e perseveranza vi porterà a conquistare il vostro pezzettino di mercato. Non stiamo certo parlando del tradizionale lavoretto nel cubicolo di un ufficio con lo stipendio puntuale che vi arriva a fine mese.

Avviare la propria attività è assolutamente stressante. Il futuro è incerto e il presente è indefinito! Un modo per alleviare lo stress per il lavoro svolto e che potrà sembrarvi non ricevere il giusto compenso, è sicuramente adottare quella che io definisco la filosofia del why not?

Sì, il mio obiettivo finale è lavorare come traduttrice a tempo pieno: farmi un lavoro tutto mio, una casa tutta mia, una famiglia tutta mia, una vita tutta mia. But to get there, bisogna sempre guardarsi intorno e non farsi mai sfuggire neanche un’occasione!

Negli ultimi mesi ho dato lezioni di lingua private e in un doposcuola. Il contatto umano è un toccasana e un bel cambiamento dal solito lavoro davanti al pc. Soprattutto se non siete abituati a passare tanto tempo da soli, valutate davvero quest’opzione, non tanto per guadagnarci qualcosa, ma più come distrazione e anche come occasione per approfondire sempre più la conoscenza della lingua. Certo, sarà un bel investimento di tempo, soprattutto se dovrete preparare voi stessi le lezioni, ma poi vedrete che soddisfazione! Se poi scoprite che l’insegnamento è la vostra seconda vocazione, potete anche tentare di entrare in una scuola pubblica: anche io pensavo che con la sola laurea specialistica fosse impossibile e invece ho scoperto che dopo aver passato tutte le graduatorie, le scuole iniziano a chiamare i possibili professori da una lista di persone che si sono messe a loro disposizione. Non c’è bisogno di nessuna abilitazione nè di aver conseguito alcun tirocinio formativo.  E quindi, why not?

Il lavoro in fiera mi è capitato per caso: un’amica di un’amica aveva bisogno di qualcuno che sapesse parlare tedesco per lavorare in uno stand a Rho fiera. Mi ci sono buttata a capofitto! 4 giorni full immersion di contatto umano, qualcuno con cui poter finalmente parlare in tedesco senza arrossire e la paga era davvero buona. Why not?

Il punto è che, non spetta al caso porvi le occasioni su un piatto d’argento: sta a voi vedere un’occasione imperdibile dietro ogni angolo.

È così che stringerete nuovi contatti ed è sempre così che riceverete le proposte migliori. Le possibilità sono infinite: che vi chiedano di compilare un dizionario, lavorare in un’agenzia, da interna, da esterna, part time o full time, ogni opzione merita di essere valutata con chiarezza.

What I am working on today
Ecco che quando il lavoro diventata tanto, mi ritrovo a dedicarmi al blog quando invece dovrei spegnere il computer e lavorare al mio maglione ai ferri. Settembre sembra aver seguito la stessa onda positiva di agosto. Lavoro, lavoro, lavoro: lavoro da ogni dove e di ogni tipo. Siamo già forse arrivati al tanto atteso turning point? Non lo sapremo mai!

Days left until doomsday 
3 mesi e 15 giorni

A presto,

Ilaria Corti
Traduttrice ed esperta linguistica
Inglese – Tedesco > Italiano
www.ilaria-corti.com

 

Vita privata vs vita da freelance

Tornata fresca fresca dalla mia mini vacanza in Piemonte, non ho per niente sentito il dramma del ritorno di cui tutti parlano in questo periodo.

Non che la cosa mi stupisca:

  • la mia pausa è stata tra le più brevi in assoluto (4 giorni in croce);
  • sono stata ultra diligente, ho controllato le mail, ma non ho dovuto affrontare alcuna urgenza;
  • ho potuto davvero staccare la spina come si deve, tra cibi e vini straordinari;
  • alla fine, diciamocelo, amo davvero il mio lavoro ed essere all’opera mi fa davvero sentire bene (senza fare troppo la workaholic).

Mi sono ritrovata però di fronte a un nuovo problema della vita da freelance: essere freelance è un po’ come essere dei supereroi con 2 vite. Da un lato c’è la vita privata, tra famiglia, amici e vita di coppia; dall’altro il lavoro, che richiede sempre a noi freelance un’attenzione assoluta e di dare tutti noi stessi per la nostra attività imprenditoriale (perché di questo si tratta, non ci sono santi che tengano). Però il problema sta proprio qui…

Quando la vita privata ti sembra implodere, che fai?

Ora… non sto certo parlando di chissà quale melodramma cronico mortale, ma per dirla proprio senza peli sulla lingua, quando stai dimmerda e hai 3 consegne con il fiato sul collo, COME CAVOLO FAI?

Stamattina non mi sono certo potuta permettere di spegnere la sveglia, girarmi dall’altra parte e continuare a dormire. Non avrei solo saltato una lezione in università, un appuntamento dal parrucchiere o un caffè con le amiche. Avrei perso dei clienti, deluso dei colleghi e soprattutto avrei deluso me stessa, buttando all’aria tutta la fatica e l’impegno degli scorsi mesi.

3 consegne sono sempre 3 consegne e non si consegnano da sole!

Non ho avuto molta scelta quindi. Nel momento del bisogno, come ogni bravo supereroe, si indossa la divisa, si spicca il volo e non ci si ferma finché tutti non sono stati portati in salvo. Poi si torna da Lois, da zia May, da Ms Potts e da Alfred e si cerca l’equilibrio perduto.

Quando avete la testa da un’altra parte, il segreto è tutto qui:

  • Porsi le giuste priorità –> sii un imprenditore responsabile di te stesso
  • Essere pazienti –> ogni cosa a suo tempo
  • Concedersi qualche minuto di pausa in più per lasciar vagare il cervello in libertà
  • Restare focalizzati sul nostro obiettivo –>  . <–

Per me oggi ha funzionato 🙂 Vediamo domani come andrà…

What I am working on today
Stamattina mi sono portata avanti con dei lavori che mi erano stati affidati prima di partire per il Piemonte, quindi non è che sono stata presa d’assalto da mille lavori appena tornata all’opera. Sono riuscita a rispettare i miei programmi, e anzi, ho finito un lavoro in anticipo e ho quindi potuto accettarne un altro appena arrivato. Argomenti? Turismo, serramenti e istruzioni di montaggio.

Days left until doomsday 
4 mesi e 4 giorni

La concorrenza imbattibile

All’inizio della vostra carriera vi capiterà molto spesso di chiedervi:

perché mai un cliente dovrebbe preferire ME a un traduttore più esperto?

Con pochissime certezze e poca esperienza, vi sembrerà di avere tutto il mondo contro.

Sicuramente la cosa peggiore che potreste fare per cercare di battere la concorrenza e attirare un cliente nella vostra rete è proporre tariffe scandalosamente basse. La logica “se faccio schifo, almeno avranno speso poco” non funziona proprio. Ora, non voglio certo aprire il capitolo tariffe, che come sempre porta con sé un tornado di polemiche, ma abbassare le tariffe vi farà apparire solo NON professionali. La traduzione non è un hobby, non è un gioco e se desiderate che diventi la vostra principale fonte di guadagno, vi assicuro che a tariffe da fame, col cavolo che ci arrivate a fine mese. Non solo non sarete professionali agli occhi del cliente, ma attirerete soprattutto i clienti più malfamati che sono proprio alla ricerca di facili prede come voi e che non danno alcun valore alla qualità del vostro lavoro.

Anche attirare clienti cercando di gonfiare le vostre competenze ed esperienze per sembrare più competenti non porterà proprio a nulla. Anzi, non può far altro che rivoltarvisi contro. Certo, nessun traduttore nasce già specializzato, ma provate pure a dire in giro che siete degli esperti di gru e macchine utensili, poi voglio vedervi a tradurre mille mila parole sull’argomento.

E quindi cosa si può fare?

Se a questo punto pensate che non ci sia via di uscita e vi sentite oppressi da questa muraglia insormontabile di traduttori professionisti che già lavorano da anni o che semplicemente vi sembrano più in gamba di voi, la soluzione è semplice: smettetela di vedere il resto del mondo come vostri concorrenti.

LA CONCORRENZA NON ESISTE

Ci guadagnate qualcosa nel trattare i traduttori intorno a voi come vostri nemici? La risposta è chiaramente NO! Sia che si parli di traduttori esperti che di traduttori novizi come noi, nessuno è in realtà vostro nemico. Chi ha più esperienza può insegnarvi i trucchi del mestiere; chi è sulla vostra stessa barca può iniziare a remare con voi.

What I am working on today
Settembre è arrivato e si sente. Le mail sono drasticamente diminuite e ora sto cercando in tutti i modi di ricaricare le batterie il più possibile per poi ricominciare dopo le ferie. Sì, ebbene sì, le FERIE! Ho prenotato giusto ieri per andare via quattro giorni con la mia dolce metà e non vedo l’ora. Relax, buon cibo, buon vino e tanto amore *.*

Days left until doomsday 
4 mesi e 12 giorni

Quando è il momento di uscire dal guscio

Per continuare (e forse concludere) la serie di post su come presentarsi al mondo esterno, credo sia giunto il momento di affrontare anche l’argomento della cover letter / email di contatto al cliente.

Il curriculum è pronto, il vostro sito-vetrina sul web è una bomba e ora non resta altro che contattare il vostro cliente ideale. Chi sia questo cliente ideale, magari lo vedremo in un altro post; per ora analizziamo la situazione ipotetica traduttore in erba che contatta un’agenzia di traduzione.

La cover letter è di fatto la prima mail di contatto a un cliente e l’obiettivo primario è senza ombra di dubbio FARE UNA BUONA PRIMA IMPRESSIONE.

Sarà una scemata, ma se volete avere a che fare con agenzie di traduzione straniere (e fidatevi, you do!), la prima cosa che dovete mettere in conto è che, come il CV e il sito, anche la cover letter deve essere scritta in tutte le vostre lingue di lavoro. Immaginatevi un’agenzia tedesca che riceve una candidatura in italiano: il PM che la leggerà magari neanche parla italiano e lì avete già bruciato in partenza ogni possibilità di conquista. E se anche decideste di inviare la candidatura in inglese, riflettete: se contattate un’agenzia tedesca per proporvi come traduttore DE>ITA e scrivete in inglese, davvero, che senso ha? È la vostra occasione per dimostrare come padroneggiate bene la lingua tedesca: non lasciatevela sfuggire!

Contattando un’agenzia di traduzione già partirete svantaggiati: non siete nessuno, avete poca esperienza e non sapete ancora bene cosa cerca un’agenzia-tipo. La prima cosa da evitare è sicuramente un riassunto del curriculum: chi riceverà la mail non vuole sapere dove avete studiato e per chi avete lavorato. Dovrete essere in grado di accattivare il vostro lettore e spingerlo ad aprire il CV che avrete allegato. Se anche non sapete ancora cosa accende l’interesse di un’agenzia, io sono partita da questo presupposto:

Io sono una PERSONA che vuole offrire i suoi servizi e spera di poter dimostrare il suo valore.

Ok, io forse ho il vantaggio di essere una persona tendenzialmente positiva e propositiva, con un’immensa voglia di fare e uno stile di scrittura coinvolgente. La cover letter, secondo me, deve essere in grado di riflettere il vostro carattere e di far trapelare la vostra personalità tra le righe. Siamo tutti capaci di decantare quanto siamo affidabili, quanto amiamo le lingue e che livelli di qualità stratosferici raggiungono le nostre traduzioni. Il segreto forse sta nel credere davvero in ciò che fate, nel contributo che potete offrire agli altri, nell’idea che siete voi l’elemento che vi distingue dalla marmaglia.

Ovviamente non dimenticate di includere anche dati concreti come i vostri principali campi di lavoro (anche se avete poca esperienza, VALORIZZATELA!), le tariffe, il link al vostro sito e, se ce l’avete, al vostro profilo su Proz.

Ricordatevi di intestare sempre la mail all’agenzia che state contattando (bando ai Sehr geehrte Damen und Herren) ed è chiaro che, se l’agenzia in questione è specializzata in traduzione tecnica, io eviterei di parlare delle infinite brochure che avete tradotto in campo turistico, ma magari metterei più in risalto il corso che avete seguito sulle schede di dati di sicurezza delle sostanze chimiche e miscele, no? Non dico di riscrivere la cover letter per ogni agenzia che contattate, ma non potete scampare almeno a un briciolo di personalizzazione.

Non dimenticate la vostra firma ultra professional. E via… Le risposte arriveranno con la velocità di una tartaruga. Come sempre, non ci si deve lasciare abbattere!

What I am working on today
Si avvicina la fine di agosto e inizio a vedere un barlume in fondo al tunnel. Per l’inizio di settembre ho finalmente deciso di concedermi un po’ di vacanza. In questi giorni sto ancora lavorando sui miei adorati bilanci, numerosi testi turistici (nuovo cliente!!), newsletter, cataloghi di vario genere e forse dovrebbero arrivarmi dei testi di marketing (nuovo cliente, ma vedremo!). Agosto di fuoco che però sta volgendo al termine: tutti tornano al lavoro e settembre come andrà? Vi saprò dire…

Days left until doomsday 
4 mesi e 19 giorni

A presto,

Ilaria Corti
Traduttrice ed esperta linguistica
Inglese – Tedesco > Italiano
www.ilaria-corti.com

Agosto dalle uova d’oro

  • 4 nuovi clienti
  • 2 prove di traduzione superate con successo
  • 2 preventivi a clienti diretti
  • 38227 parole tradotte finora
  • 8 ore di revisione e ricerca terminologica (e molte altre in arrivo)
  • 10000 parole forse in arrivo
  • ∞ richieste assurde del venerdì sera

  • 0 post sul blog e spero sarete comprensivi

Sembra che sto dando i numeri, ma non è proprio così. Lo sapevo già in partenza che agosto sarebbe stato un mese da non perdere. Mi sono messa l’anima in pace e ho rinunciato al mare e al bel sole per stare chiusa in casa davanti al pc.

Se la domanda che vi ponete è “Ma chi me lo fa fare??”, allora avete già sbagliato in partenza. Non dico che dovete per forza rinunciare a tutto, amici, famiglia, amore, vacanze, relax, ecc.ma se davvero volete raggiungere i vostri obiettivi, qualche sacrificio va fatto per forza.

Se non andrete in vacanza ad agosto, vorrà dire che ci andrete a settembre o in qualsiasi altro mese dell’anno. Fatto sta che, mentre tutti sono in vacanza, le agenzie che restano aperte 7 giorni su 7 alla fine chiameranno di sicuro voi.

Qualche mese fa ho ricevuto una risposta a una mia candidatura. L’emozione iniziale è svanita subito nel leggere che, nonostante la mia presentazione fosse impeccabile e interessante (motivo che ha spinto il PM a scrivermi comunque), questa agenzia aveva già una traduttrice di fiducia per le mie combinazioni linguistiche e per questo non avrebbe avuto bisogno di me. Fatto sta che questa stessa agenzia mi ha contattata proprio ieri per una piccola traduzione di 250 parole, che di sicuro non avrebbe affidato a me se la loro traduttrice non fosse stata in vacanza.

Il venerdì sera prima del weekend di ferragosto vengo contattata via mail da una PM di un’agenzia svizzera alla ricerca di un traduttore che possa occuparsi di una traduzione di 550 parole per lunedì mattina (lunedì 15 agosto!). Chissà come mai, NESSUNO era disponibile. In un primo momento ho dovuto rinunciare a questo mini lavoretto: ero già strapiena e a malapena sarei riuscita a concedermi una pausa la domenica. Mi ricontatta la stessa agenzia lunedì mattina, ancora disperata. Con un po’ di diplomazia sono riuscita a convincere la PM a spostare la consegna almeno di un giorno, evitando così di dover lavorare a tempo pieno anche il 15 di agosto. Tariffa piena, consegna tranquilla e la promessa di lavorare ancora insieme. Sulla promessa si vedrà, ma intanto già la mia tariffa si sta alzando…

Questi sono solo un paio di episodi di questo agosto di fuoco.

So già che settembre, in confronto, sarà un mortorio, ma almeno avrò la soddisfazione di aver fatto del mio meglio. I miei skill point sono aumentati un sacco: ora i bilanci non mi spaventano più, gli audit e le revisioni contabili mi fanno un baffo, so come gestire un testo legale senza farmi venire il batticuore, so tutto sugli accessori per interno auto e sui diversi tipi di copriauto che esistono al mondo, sto iniziando a pianificare una vacanza in Alto Adige in tutti i posti meravigliosi che scopro traducendo e non vedo l’ora di fare lama walking!

Ora torno al lavoro!

Days left until doomsday 
4 mesi e 30 giorni

Un abbraccio,

Ilaria Corti
Traduttrice ed esperta linguistica
Inglese – Tedesco > Italiano
www.ilaria-corti.com

Lasciatevi certificare!

Oggi vorrei condividere con voi l’esperienza che ho avuto da neolaureata nell’affrontare i primi colloqui, ancora quando stavo cercando di capire che tipo di carriera volevo intraprendere. In uno degli ultimi post vi avevo già allegato il mio CV (nelle sue varie versioni) ma tanto per darvi un’idea, questa era la mia solita presentazione:

  • Neolaureata in Lingue e culture per la comunicazione e la cooperazione internazionale presso l’Università Statale di Milano, 110 e Lode.
    Lingue di lavoro INGLESE e TEDESCO = 2 anni di studio 
  • Laureata in Mediazione linguistica e culturale presso l’Istituto Superiore per Interpreti e Traduttori Fondazione Milano Lingue, 110 e Lode.
    Lingue di lavoro INGLESE e TEDESCO = 3 anni di studio
  • Diploma linguistico presso l’Istituto Superiore G. Bertacchi di Lecco
    Lingue di lavoro INGLESE, TEDESCO e FRANCESE = 5 anni di studio 
  • Traduzione dal tedesco all’italiano di una guida turistica per Edizioni Casagrande
  • Creazione di un glossario multilingue sui temi Expo 2015 (De<>Ita)
  • Stage presso un’azienda attiva nella produzione di accessori moda a Stolberg, Germania

Le mie esperienze lavorative forse sono sempre state concentrate sulla lingua tedesca, ma ci credete che a ogni singolo colloquio mi hanno sempre chiesto:

Ma lei parla anche inglese?

Ora, se volessimo fare un calcolo, senza contare elementari e medie, di inglese avrei alle spalle 10 anni di studio, di tedesco sarebbero 8 anni e infine 5 di francese.

Come caspita viene in mente a questi esaminatori che io non sappia parlare inglese? 

Da qui è partita la mia riflessione sulle certificazioni di lingua: se una doppia laurea in lingue lascia ancora dei dubbi sul fatto che io sappia parlare o meno una delle mie lingue di lavoro, una certificazione ufficiale dovrebbe fugare ogni dubbio. Per questo alla fine ho scelto di investire tempo e denaro nella preparazione e nell’esame del Certificate of Proficiency in English, livello C2 (SUPERATO CON GRANDE SUCCESSO!).

Se siete metodici come me e scegliete di iscrivervi anche a un corso di preparazione all’esame, siate pronti a sborsare un sacco di soldi. Ne varrà la pena? IO vi confesso di no! Il corso offerto dal British Council vi dà un’idea di come sarà l’esame che andrete ad affrontare, vi farà fare gli esercizi di ascolto che altrimenti da soli non fareste mai e vi permetterà di esercitarvi un pochino anche nella produzione orale. Ma per il resto, tutto dipenderà da voi e dalle vostre conoscenze. Qualche mese di studio non vi darà la certezza di imparare tutte le espressioni, i modi di dire e i phrasal verbs del mondo.

Ciò nonostante, resto del tutto convinta che aggiudicarsi la massima certificazione in una lingua sia la cosa migliore per un esperto linguistico alle prime esperienze. È sinonimo di professionalità ed è una prova concreta e riconosciuta delle vostre capacità. Che vengano pure a chiedermi ora se parlo inglese!

What I am working on today
Non avrei mai voluto lasciare le bellissime montagne del Rifugio Alpe Dosso, ma dopo due splendide settimane sono tornata anche io alla normalità. Si sente subito che c’è aria di vacanze: le email sono ridotte al minimo e i lavori… bè, non pensiamoci troppo. Continuo imperterrita a inviare candidature e a proporre collaborazioni. La strada è quella giusta!

Days left until doomsday 
5 mesi e 18 giorni

A presto,

Ilaria Corti
Traduttrice ed esperta linguistica
Inglese – Tedesco > Italiano
www.ilaria-corti.com

Un sito web vale più di mille CV

Nel post di settimana scorsa ho giusto solo accennato alla necessità, per ogni professionista che si rispetti, di crearsi un proprio sito web. Le ragioni sono chiare e cristalline:

  • vi permette di avere una presenza sul web non indifferente (ricordatevi però di settare al meglio le impostazioni SEO)
  • è praticamente un CV online alla portata di tutti che però vi permette di mettere per iscritto tutto ciò che un CV normale non riesce a contenere
  • è un mezzo per il cliente per verificare che non siete un qualche tipo di scammer 
  • è un segno distintivo di professionalità 

Se non sapete bene da dove iniziare, come sempre il web offre diverse possibilità per scoprire ciò che fa per voi. Se per il momento non volete investire mille mila euro in un programmatore e grafico che vi realizzi un sito personalizzato (e direi proprio che non è il momento), la scelta è molto semplice. Io personalmente ho cercato di capire come sono stati realizzati alcuni dei miei siti di traduttori preferiti e sono partita da lì. Alla fine mi sono lasciata convincere dai template di Wix, ma anche WordPress è sempre un’ottima opzione. Da questo punto di vista così tecnico, la scelta dipende tutta da voi 😛

E i contenuti?

Vorrei cercare di spiegarvi come si è sviluppato il mio sito e sarei felice di sentire qualche vostro parere a riguardo. Ovviamente questo è solo uno dei tanti formati possibili, però trovo che sia quello che più mi si addice 🙂

  • PAGINA INIZIALE: semplice e chiara. Si deve capire subito chi sei, cosa fai e come possono contattarti. Io di mio poi ho aggiunto una brevissima presentazione per spiegare perché ho scelto di avviare la mia attività di traduttrice, per cercare di trasmettere tutta la mia passione e la mia voglia di realizzare grandi progetti e di avviare interessanti collaborazioni. In più ho deciso di mettere una mia foto in primo piano per trasmettere il messagio che, quando si parla del mio lavoro, credo in quello che faccio e non ho paura di metterci la faccia.
  • CHI SONO: la sintesi qui è essenziale. Se mi dovessi immedesimare in un ipotetico cliente, visiterei questa pagina per poter capire chi è la persona che mi trovo davanti. Per questo ho inserito qui un accenno alla mia formazione per rinforzare il profilo professionale che sto presentando (con anche un link al mio CV) e come al solito ho aggiunto una nota sulla mia personalità: sono una persona solare e attiva e credo che sul lavoro un atteggiamento positivo sia fondamentale, quindi perchè nasconderlo?
  • MISSION: in questa pagina mi sono concessa un po’ di spazio per spiegare cosa vuol dire per me essere traduttrice e per dare concretezza alla mia professionalità. Forse saranno davvero in pochi a leggere ciò che ho scritto qui, ma è stata comunque un’importante occasione per me per capire veramente perchè voglio fare la traduttrice.
  • SERVIZI: un must che si spiega da sè. Il sito web è una vetrina e come in qualsiasi altro negozio, il cliente deve avere un’idea di ciò che può comprare ancora prima di entrare. Il tutto deve essere presentato in modo chiaro e convincente. L’obiettivo è di convincere il cliente che siete la persona che stava cercando.
  • CONTATTI: per ora mi è solo capitato di essere contattata via mail (anche da clienti che mi hanno trovato proprio tramite il sito – ebbene quindi funziona!), ma magari esiste ancora qualcuno che usa questi form, quindi sempre meglio inserirlo.

Infine, non dimenticate di mettere sul sito tutte le modalità possibili per contattarvi: mail, telefono, Skype, Proz, LinkedIn, Facebook Google+ e perchè no? Anche Instagram.

What I am working on today
In questo momento probabilmente sarò sulla via di ritorno da Alpe Dosso. Sono 3 ore di camminata dal rifugio a valle, l’avevo già accennato? Da lunedì tornerò all’opera come sempre con il mio infinito entusiasmo.

Days left until doomsday 
5 mesi e 25 giorni

A presto,

Ilaria Corti
Traduttrice ed esperta linguistica
Inglese – Tedesco > Italiano
www.ilaria-corti.com

CV: non poteva mancare un post sul CV

Non so se sono la persona più adatta per dare consigli su come scrivere un curriculum BOMBA: ci sono davvero mille post su questo argomento scritti da persone ben più preparate di me e che probabilmente avranno pensato al CV perfetto ben più nel dettaglio. Da gennaio a oggi il mio CV ha cambiato immagine già almeno tre volte e nonostante i numerosi apprezzamenti ricevuti sulla mia presentazione finale, non posso dire con certezza di aver trovato il CV perfetto.

Come sempre il mio consiglio è uno: leggete, leggete, leggete. Da Wired al Corriere a mille altri siti, in moltissimi si sono occupati della creazione di un CV a prova di colloquio. Certo che, a un aspirante traduttore freelance, un CV che faccia fare bella figura ai colloqui interessa solo relativamente. Ma ne siete proprio sicuri? Alla fine, nel nostro lavoro, ogni candidatura, sia essa a un’agenzia o a un cliente diretto, è come se fosse un colloquio e proprio per questo, nel nostro caso, sarà il nostro CV a doversi presentare in giacca e tailleur e mostrarsi professionale e al contempo affidabile e interessante.

Leggete per esempio i post sul blog Appunti di una traduttrice che ho già citato più e più volte. In soli 6 post scoprirete tutto ciò che c’è da sapere sui CV, con interessanti approfondimenti sull’aspetto sia grafico che contenutistico, tutto declinato a misura di freelance.

Non mi voglio dilungare su cosa scrivere e cosa non scrivere e lascio a voi la ricerca su Dio-Google, ma ecco un paio di consigli frutto della mia esperienza personale:

  • un CV (purtroppo) deve essere prima di tutto bello da vedere. Con questo non voglio dire che i contenuti non contino niente, ma è molto probabile che un CV scritto male e proprio visivamente poco interessante non venga neanche preso in considerazione. Vi faccio un esempio: quale scegliereste tra questi tre?cv a confronto.png

    Se come me non siete dei maghi di grafica, non disperate: come sempre basta cercare online qualcosa tipo “effective visual resume” e lasciarsi ispirare. Cercate il formato che più vi rappresenta e lanciatevi nella compilazione.

  • Non parlatemi di Europass perchè mi fa davvero accapponare la pelle. L’unica utilità che ho mai trovato nel CV in formato europeo è come riferimento per verificare di aver inserito tutte le informazioni base. Per il resto, accettare di essere registrati come fossimo tutti fatti con lo stesso stampino proprio non si addice alla professione da freelance, nella quale è fondamentale puntare su ciò che ci rende unici e non uguali agli altri.
  • Quanto tempo dedicare al CV? Tutto il tempo necessario! Tra la ricerca, le prime versioni, il tempo dedicato all’aspetto grafico e alla cover letter, secondo me ci ho dedicato 3 settimane buone. Lo so che sembrano un’eternità ma condensare tutto ciò che siete e sapete fare in due misere paginette in modo convincente non è certo facile e proprio per questo richiede del tempo.
  • Cosa inviare insieme al CV? Possibilmente nulla: il CV dovrebbe essere in grado di contenere tutto. Al massimo sarà poi il cliente a chiedervi dei campioni del vostro lavoro, certificazioni o quant’altro.
  • Avete pensato anche di crearvi un CV online? LinkedIn è sicuramente un’opzione, ma l’idea migliore sarebbe anche crearvi fin da subito un sito web. Questo è il primo passo per mostrarsi professionale agli occhi di qualsiasi persona riceva il vostro CV. Di sicuro vi sarà già capitato di visitare il mio sito. L’ho realizzato con Wix e comprando anche il dominio non costa uno sproposito ed è facile da realizzare.

What I am working on today
Al momento mi trovo nel rifugio Alpe Dosso nelle Orobie Valtellinesi a lavorare come camp leader di un gruppo di volontari stranieri provenienti da varie parti del mondo che si sono riuniti in occasione del campo di volontariato organizzato da Legambiente Lecco. Sarò di ritorno fra una settimana xD Sopravviverò a questa full immersion nella vita di montagna?

Days left until doomsday 
6 mesi e 1 giorno

A presto,

Ilaria Corti
Traduttrice ed esperta linguistica
Inglese – Tedesco > Italiano
www.ilaria-corti.com

 

Mentoring si / mentoring no

Do. Or do not. There is no try.

Penso di aver sempre sognato di trovare un mentore come Yoda che mi dicesse esattamente chiaro e tondo quello che dovevo fare. Per un traduttore al suo primo anno di vita, avere un mentore è un sogno che si avvera, un faro nel buio assoluto.

Ma come si trova un mentore?

La risposta è molto semplice: non si trova! Capita e basta.
Ok, su Proz, se andate a vedere, esiste effettivamente un programma di mentoring che permette a traduttori alle prime armi di contattare traduttori più esperti, ma mi è sempre sembrata una tecnica un po’ macchinosa per trovare un mentore.

Il fatto è che, secondo me, non ci si dovrebbe alzare la mattina con l’obiettivo “ora vado a caccia di mentori”, ma non bisogna neanche aspettarsi che un mentore ti si presenti davanti casa. La parola chiave qui è NETWORKING:

  • prima di trovare il mentore giusto, dovrete per lo meno iniziare a conoscere dei traduttori e a costruire la vostra rete (vedi Da dove iniziare?);
  • a quel punto, tra tutti i traduttori ne salterà pure fuori uno con cui vi trovate particolarmente a vostro agio, no? Con cui avete un’affinità particolare, diciamo;
  • non nascondete i vostri dubbi e non vergognatevi mai se avete bisogno dell’aiuto e dei consigli di un traduttore più esperto;
  • spetterà poi a lui o lei ufficializzare la cosa definendosi mentore.

Alla fine però, è davvero necessario definirsi mentore&mentee per dare vita a una relazione favorevole per entrambi? Tutti i traduttori più esperti disposti a rispondere alle vostre domande e a guidarvi / aiutarvi possono essere considerati mentori. Voi che ne dite?

Cosa potete aspettarvi da una relazione mentor-mentee?

Non aspettatevi di aver trovato la soluzione a tutti i vostri problemi, una scusa per poter lavorare meno (è esattamente l’opposto) e soprattutto non aspettatevi che il vostro mentore sia sempre lì a vostra completa disposizione. Un mentore è un maestro da cui dovrete imparare il più possibile, quando si presenterà l’occasione. Se sarete fortunati magari sarà proprio lui/lei a passarvi i primi lavori e a mostrarvi come porre rimedio ai vostri errori e colmare le vostre mancanze. Un mentore però non vi svelerà certo i grandi segreti della traduzione e non potrà mai dirvi semplicemente: “Sì, guarda, la porta per il successo è lì in fondo a sinistra“. Se non sarete voi per primi a esporre le vostre perplessità, il mentore non potrà certo guidarvi nella giusta direzione, poiché ciò che per il mentee potrà sembrare un enigma indissolubile per il mentor è ormai una quotidianità assolutamente priva di mistero.

Perché diventare mentore fa paura?

Conosco tanti traduttori alle prime armi e altrettanti traduttori esperti, ma nessuno di loro mi ha mai confidato di essere mentore o mentee di un altro traduttore. Non credo proprio sia per via della mancanza di volontà da parte dei traduttori agli inizi, anzi! Ma allora, cos’hanno i traduttori esperti contro il mentoring? In questi mesi mi sono fatta qualche idea:

  • fare il mentore è un lavoro che richiede molto tempo (eppure dà anche tanta soddisfazione);
  • non vi è alcun ritorno economico (eppure, se ci pensate, può liberarvi dei lavoretti meno redditizi e permettervi di focalizzarvi su pesci più grossi);
  • aiutando un altro traduttore ad avviare la sua carriera si alimenta la concorrenza (MA WE ARE NOT THE ENEMY HERE!!).

Al contempo avendo un mentee

  • si elimina dal mercato un traduttore da 3 cent a parola e ogni tipo di concorrenza sleale e ingiusta;
  • si contribuisce in generale alla lotta contro l’abbassamento delle tariffe;
  • si tiene alto lo standard qualitativo delle traduzioni;
  • si dà al traduttore e alla sua professione la dignità che gli spetta.

Il mio appello è a tutti i traduttori già affermati: dateci la formazione di cui abbiamo bisogno e potrete essere fieri del futuro che costruiremo insieme.

What I am working on today
Oggi in realtà mi sto preparando per la partenza. Non per una vacanza, purtroppo, anche se sempre di un’avventura si tratta xD Sarò via per due settimane in alta montagna nelle Orobie Valtellinesi a gestire un campo di volontari stranieri provenienti da tutto il mondo. La mia ricerca di clienti intanto continua: ancora poche risposte, ma almeno qualcuno ha apprezzato la mia cover letter e CV.

Days left until doomsday 
6 mesi e 8 giorni

A presto,

Ilaria Corti
Traduttrice ed esperta linguistica
Inglese – Tedesco > Italiano
www.ilaria-corti.com